domenica 7 giugno 2009

Santissima Trinità

«Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: "Abbà! Padre!".
Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria».

Ricòrdati, o uomo, che sei mia creatura; io ti ho fatto con queste mie mani, perché mi servissi. Non dimenticare che è un grande onore essere miei servi! Eppure, non mi sono accontentato di crearti e porti al mio servizio. Sai, ho un Figlio: come tutti i figli unici, si sentiva un po' solo. Allora gli ho detto: "Perché non ti fai un giretto sulla terra, rimani lí qualche anno, te ne stai un po' con gli uomini e vedi se andate d'accordo? Se vuoi, possono diventare tuoi fratelli". E lui ha accettato la mia proposta: si è fatto uno di voi per fare di voi uno di noi. È venuto nel mondo, in tutto simile a voi, e vi ha annunciato questa buona notizia: non siete piú schiavi; d'ora in poi potete considerarvi figli di Dio; potete rivolgervi a Dio chiamandolo Padre. Ma voi non avete voluto dargli ascolto; l'avete preso per un impostore, e lo avete ucciso. Ma lui, mio Figlio, il mio unico Figlio, non è cosí meschino come voi: tornando a casa, non mi ha detto: "E tu volevi darmeli come fratelli? Basta! Ne ho abbastanza degli uomini, non ne voglio piú sapere". No, mi ha detto: "Padre, ti ringrazio di avermi permesso di fare questa esperienza: è stata un po' difficile, ma ne valeva la pena. Gli uomini non mi hanno compreso; anzi, mi hanno ucciso; ma io non posso piú fare a meno di loro; dopo essere stato con loro per tanti anni, ora sento la loro mancanza; li voglio qui con me, per sempre. Io, quello che potevo farlo, l'ho fatto; ho dato la mia vita per loro. Ora, se vuoi, manda loro il tuo — il nostro — Spirito, quello Spirito che mi fa essere tuo Figlio; dàllo anche a loro, cosí che diventino anche loro figli e partecipino alla mia eredità". Avrei potuto opporre un rifiuto a questa preghiera? Avrei potuto rimanere sordo alla supplica di mio Figlio, che vi aveva tanto amato da dare la sua vita per voi? Considerando i suoi meriti, ho fatto quel che mi chiedeva: vi ho mandato il mio Spirito, per fare di voi i miei figli, i fratelli di mio Figlio, eredi insieme con lui di tutto ciò che possiedo. D'ora in poi, anche voi potete chiamarmi, come lui fa: "Abbà!". Ora anche voi siete parte della famiglia.